Oggi, sempre più, siamo stimolati a proiettarci verso l’esterno, ad immergerci in contesti dove tutto si muove rapidamente.
Come preservare lo spazio d’azione dove veramente possiamo manifestare l’essere persona?
Fermarsi, acquisire consapevolezza del corpo, dare spazio all’anima, restare in ascolto del proprio silenzio, concedersi di restare connessi con l’io, ri-trovare le parole per raccontare la propria storia.
Nasce, quindi, Viento un processo spontaneo tra il corpo e un luogo ideale, quasi immaginario, evanescente, dove spazio tempo si espandono, i muri interiori si sfuocano, permettendo di analizzare le tematiche fondamentali come cambiamento, memoria e identità.
La natura disegna i cicli della vita, la materia plasma i ricordi del passato e diventa ponte tra presente e futuro.
L’oceano nel suo moto continuo, esplora ogni direzione, si fa guidare dal suo istinto primordiale, dove l’inaspettato diventa percezione della realtà.
Il corpo nudo permette di ritornare alla matrice, per impreziosire le cicatrici.
L’abito, come il drappeggio d’una statua allegorica, diventa il confine di un’essenza di donna atemporale.
La maschera è inserita come simbolo delle diverse visioni che ciascuno ha di sé stesso e del mondo.
Viene sancito un patto con la natura, ponendosi non come spettatrice ma artefice e complice di un equilibrio in
relazione con la materia, in cui luce, colore, spazio e suono sono elementi in armonia nella creazione di un’immagine. (Testo di Anna Parisi)
PROGETTO REALIZZATO IN SOLITARIA, DA FEBBRAIO 2022 A MARZO 2023.
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